Giffoni Sport dal 17al 25 luglio Sky torna sul blu carpet

Di Paolo De Leo

Giffoni e Sky si uniscono di nuovo per celebrare lo sport. Dal 17 al 25 luglio, la seconda edizione di Giffoni Sport sarà raccontata dalla redazione di Sky Sport e trasmessa in streaming su NOW, con collegamenti live, servizi e aggiornamenti su Sky Sport 24. Contenuti esclusivi saranno disponibili anche su skysport.it e sui canali social ufficiali di Sky Sport.

🚀 Molti volti di @skysport parteciperanno ai Lete Sport Talks, condividendo con gli Ambasciatori storie interessanti su vari sport:

⚽ Lorenzo Minotti il 17 luglio;

🏊‍♂️ Matteo Rivolta e Giorgio Minisini il 18 luglio;

🏐 Rachele Sangiuliano il 18 luglio;

⚽ Faouzi Ghoulam il 20 luglio;

🥇 Beppe Bergomi il 23 luglio;

⭐ Federico Ferri il 23 luglio;

🎤 Parteciperanno anche esperti di Sky Sport come:

🟨 Roberta Noè;

🟦 Marco Nosotti;

🟦 Francesco Modugno;

🟥 Vera Spadini;

🟧 Alessandro Mamoli.

Lorenzo Minotti sarà il primo ospite di Giffoni con Sky, incontrando i ragazzi di IMPACT e gli ambasciatori dello sport il 17 luglio.

Chi è Lorenzo Minotti?

Lorenzo Minotti (Cesena, 8 febbraio 1967) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, difensore. È stato vicecampione del mondo con la nazionale italiana nel 1994.

Il 18 luglio sarà la volta di Giorgio Minisini, Matteo Rivolta e Rachele Sangiuliano. Ecco chi sono:

Matteo Rivolta (Milano, 16 novembre 1991) è un ex nuotatore italiano, campione mondiale in vasca corta nei 100 m farfalla e campione europeo nella staffetta 4×100 misti. Detiene i record italiani nei 50 e 100 metri farfalla. Nel 2012 ha stabilito il record italiano nei 100 m farfalla e nel 2013 lo ha migliorato ai Mondiali di Barcellona. Ha migliorato il record italiano in vasca corta cinque volte di fila, arrivando a 48″64.

Rachele Sangiuliano (Noventa di Piave, 23 giugno 1981) è una giornalista ed ex pallavolista italiana, palleggiatrice. Ha giocato 106 volte con la nazionale italiana, diventando campionessa mondiale nel 2002. Dopo la carriera sportiva, è diventata commentatrice per Sky Italia.

Giorgio Minisini (Roma, 9 marzo 1996) è un nuotatore artistico italiano.

Biografia

Figlio dell’ex nuotatrice artistica Susanna De Angelis e di Roberto (1965-2022), giudice internazionale di nuoto sincronizzato, Giorgio ha iniziato a praticare nuoto sincronizzato a 6 anni. Nel 2009 ha debuttato nei campionati italiani di categoria. Dal 2015 è tesserato per Unicusano Aurelia Nuoto e dal 2016 per il Gruppo sportivo Fiamme Oro.

Ai Campionati mondiali di Kazan’ 2015 ha vinto due medaglie di bronzo nel duo misto programma tecnico e libero, gareggiando con Manila Flamini e Mariangela Perrupato.

Ai Mondiali di Budapest 2017 ha vinto oro nel duo misto programma tecnico e argento nel programma libero.

Il 21 dicembre 2017 ha ricevuto il Premio CILD per le libertà civili.

Agli Europei di Glasgow 2018 ha vinto due medaglie d’argento nel duo misto programma tecnico e libero.

Ai Mondiali di Gwangju 2019 ha ottenuto l’argento nel duo misto programma tecnico.

Per COVID-19 non ha partecipato agli Europei di Budapest 2020.

Ai Mondiali di Budapest 2022 ha vinto l’oro nel duo misto tecnico e libero, questa volta con Lucrezia Ruggiero. Nel 2024 a Doha ha conquistato l’oro nel solo libero.

Il 16 luglio 2024, dopo non essere stato convocato per i Giochi Olimpici di Parigi, ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica.

Il 20 luglio il blue carpet accoglierà:

Faouzi Ghoulam (Saint-Priest-en-Jarez, 1º febbraio 1991) è un calciatore francese naturalizzato algerino, difensore svincolato.

Caratteristiche tecniche

Originariamente esterno alto, Ghoulam si è specializzato nel ruolo di terzino sinistro. Il suo gioco è caratterizzato da grande corsa, resistenza e un ottimo piede sinistro, soprattutto sui calci di punizione dalla lunga distanza.

Fino al 2017 è stato considerato uno dei migliori terzini, ma gli infortuni hanno rallentato la sua carriera.

Saint-Étienne

Cresciuto nelle giovanili del Saint-Étienne dal 1999, ha esordito in Ligue 1 il 1º dicembre 2010 contro il Valenciennes. Nella stagione di debutto ha giocato 12 partite in campionato. Negli anni successivi è stato titolare, giocando 32 partite nel 2011/2012 e 26 nel 2012/2013, vincendo la Coppa di Lega francese nel 2013.

Napoli

Il 31 gennaio 2014 è stato acquistato dal Napoli, firmando fino al 30 giugno 2018.

Esordisce in Serie A il 2 febbraio 2014 contro l’Atalanta, entrando al 76′. Il 3 maggio dello stesso anno vince la Coppa Italia, giocando da titolare la finale contro la Fiorentina. Il 22 dicembre partecipa alla Supercoppa Italiana contro la Juventus, segnando un rigore nella serie che assegna il trofeo al Napoli.

Il 19 agosto 2017 segna il suo primo gol con il Napoli e raggiunge 100 presenze in Serie A. Il 1º novembre si infortuna gravemente al ginocchio destro in Champions League, fermandosi per mesi. A febbraio 2018 si infortuna di nuovo allo stesso ginocchio, chiudendo la stagione.

Torna in campo l’8 dicembre 2018 dopo circa 400 giorni, con due assist e indossando la fascia da capitano per la prima volta. Il 25 maggio 2019 segna nella sconfitta contro il Bologna.

Nella stagione 2019-2020 gioca solo nove partite per problemi fisici.

Nel 2020-2021 gioca alcune partite da subentrante, alternando panchine come riserva di Mário Rui.

Il 7 marzo 2021 si infortuna di nuovo, questa volta al ginocchio sinistro.

L’11 maggio 2022 annuncia l’addio al Napoli dopo 8 anni.

Il 23 luglio sarà la volta di Beppe Bergomi, commentatore di calcio ed ex difensore dell’Inter e della Nazionale Italiana. Nello stesso giorno sarà presente anche Federico Ferri, Direttore di Sky Sport.

ha rendere ancora più unica che rara l’esperienza delle seconda edizione di Giffoni sport, oltre ai nomi già citatati, ci saranno:

Roberta Noè, giornalista professionista nata a Venezia il 21 luglio 1968, ha intrapreso la carriera giornalistica sin da giovane, collaborando con il Gazzettino di Venezia e successivamente con la Gazzetta dello Sport. Le sue prime esperienze televisive sono state ad Antenna3 Veneto e poi a Televenezia, circuito 5 stelle. Nei giorni di riposo, come lei stessa racconta “da vera pazza”, prendeva il suo trenino e raggiungeva Milano per collaborare con Antenna3 Lombardia. Successivamente ha iniziato a lavorare con Telepiù, trasferendosi a Milano, dove ha dato vita alla fortunata esperienza di Milan Channel. In seguito è passata a Sky, diventando una delle conduttrici e inviate più amate dei canali SkySport e SkySport24.

🟦 Marco Nosotti, nato a Empoli il 20 maggio 1959 e cresciuto a Formigine (provincia di Modena, vicino a Maranello), è sposato con Silvia e ha due figli, Giulio e Margherita. Professionista dal marzo 1990, ha iniziato la carriera nelle tv private modenesi degli anni Ottanta (Canale55, Antenna 1, Telemodena), ricoprendo ruoli da semplice collaboratore a redattore unico tuttofare. Si occupava di cronaca nera e giudiziaria, conduceva il tg, realizzava servizi e telecronache sportive, con particolare attenzione alla pallavolo. Nel settembre 1991 è arrivato a Tele+, seguendo inizialmente varie discipline, pallavolo e motori, per poi dedicarsi al calcio dal 1993. È stato conduttore di “Sportime” e inviato sui campi di calcio, telecronista di Serie A e B. Oggi è caposervizio a Sky, segue la Serie A e la Champions League come inviato e “bordocampista”, mantenendo anche l’impegno come telecronista del campionato maschile di pallavolo.

🟦 Francesco Modugno nasce a Torino nel 1986. La sua grande passione è la musica, che coltiva da oltre dieci anni con la sua etichetta discografica High Voltage Records e con progetti personali nel campo della musica elettronica sotto il nome d’arte Kraken.

🟥 Vera Spadini, giornalista e conduttrice di Sky Sport MotoGP, unisce professionalità e divertimento, fondendo mondi diversi ma affini: “Conosco la musica, un’altra mia grande passione. Andare a un concerto è un’esperienza paragonabile a una gara vista dalla service road.”

Simona La Rocca: “Quando si parla di sport e diversità, si pensa soprattutto agli atleti e alle atlete. Tuttavia, un ruolo importante è svolto anche da chi racconta lo sport, come Simona La Rocca, giornalista capo servizio per Sky Sport, che ha assistito all’evoluzione del settore soprattutto riguardo alla presenza femminile.”

Simona, come è arrivata al giornalismo sportivo? Qual è il suo rapporto con lo sport?

Ho sempre nutrito una grande passione per lo sport, anche se da praticante sono stata pigra. Paradossalmente, seguo con interesse qualsiasi disciplina sportiva. L’unica eccezione è il calcio, che ho praticato nell’adolescenza in una piccola squadra della provincia di Milano, la Dresano Calcio Femminile, una novità assoluta almeno 40 anni fa.

In quegli anni mi sono appassionata alla scrittura sportiva e ho iniziato a seguire programmi come il 90esimo minuto, sognando di condurlo un giorno o di commentare le partite. Durante le superiori ho iniziato a collaborare con un settimanale locale, Lodi Sette, occupandomi del campionato di Fanfulla e Sant’Angelo, due storiche società della zona.

Amo ricordare che dai racconti bianconeri del Fanfulla sono passata, anni dopo, a quelli della Juventus. Per il nostro mestiere, e non solo, la gavetta è imprescindibile.

Come è cambiato il giornalismo sportivo in termini di inclusione?

Molto è cambiato in meglio. Quando ho iniziato nel 1994 con il primo contratto giornalistico alla redazione di Tele+2, la prima pay tv italiana, la presenza femminile nel calcio era un’assoluta novità. All’inizio è stata dura: tanto studio, tecnica, tattica, scrittura e la ricerca costante di credibilità. Ricordo la tensione dei primi bordocampo di Serie A e delle interviste post partita, tutte live, senza margine di errore. Dovevamo dimostrare il nostro valore in un ambiente prevalentemente maschile.

Questo scetticismo iniziale è stato uno stimolo a dare sempre il massimo. Due allenatori dell’epoca che mi mettevano agitazione erano Marcello Lippi e Fabio Capello. Ho confessato a Capello, oggi stimato opinionista a Sky Sport, la tensione che provavo a intervistarlo. Lui mi ha risposto: «Ma se con te ho vinto uno scudetto alla Roma!». Quell’anno, il 2001, ho seguito tutta la stagione della Roma.

Com’è la situazione oggi per le giornaliste? Ci faccia qualche numero.

Oggi la situazione è migliorata grazie al rigore e alla professionalità delle colleghe, sempre più preparate e a loro agio in questo mondo. Nell’ultimo decennio si sono fatti passi da gigante nell’inclusione femminile, soprattutto a Sky Sport, la mia seconda casa, ribattezzata la Casa dello Sport. Sky è da sempre attenta all’inclusione a 360 gradi, con network come Women@Sky, di cui faccio parte, un gruppo di donne supportate da colleghi uomini che promuove iniziative importanti durante tutto l’anno.

Nella nostra redazione di Sky Sport lavorano 148 giornalisti, di cui 45 donne, oltre il 30%. Di queste, 9 ricoprono ruoli di responsabilità, circa il 20% delle giornaliste. Martina Maestri, collega e amica, è oggi direttrice di Sky Sport 24. Io sono capo servizio e mi occupo di coordinamento editoriale di programmi ed eventi, curando attualmente il programma TV8 Champions Night, che unisce sport e intrattenimento.

Ampliare le competenze anche nell’intrattenimento legato allo sport è un’opportunità preziosa, visto l’evoluzione del giornalismo e della comunicazione. Lavoro in un contesto inclusivo dove le opportunità per donne e professioniste della comunicazione sono molteplici, anche se il gender gap rimane una sfida da superare, sia in termini economici che di accesso alla professione.

Può raccontarci un aneddoto significativo della sua carriera?

Il momento più importante è stato seguire le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Londra 2012, un’esperienza unica e indimenticabile. La squadra di Sky Sport ha lavorato incessantemente per 20 giorni con 12 canali a disposizione e oltre 2000 ore di diretta. Per me, che non conoscevo molte discipline olimpiche e paralimpiche, è stato un grande impegno di studio e conoscenza, fondamentali in questo mestiere.

Le Olimpiadi e Paralimpiadi rappresentano un modello di futuro inclusivo: non solo celebrano abilità sportive, ma sono esempio di accessibilità, rispetto e valorizzazione delle differenze. Ricordo ancora Alex Zanardi che chiudeva i giochi con due ori e un argento, sollevando l’handbike dopo la prima medaglia d’oro: un’immagine simbolo di forza e inclusione.

Qual è la direzione del giornalismo sportivo in tema di inclusione? Cosa si può fare per migliorare?

Il giornalismo evolve sempre più nel digitale, offrendo tante opportunità, ma il gender gap resta un ostacolo significativo, sia economico che di accesso alla professione. È fondamentale superare i pregiudizi e le vecchie ipocrisie, trasformando ambienti tradizionalmente maschili in spazi di opportunità per tutti.

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