Maturità in Campania 2025, le nuove sfide per gli studenti

Maturità in Campania 2025, le nuove sfide per gli studenti

Anche quest’anno, migliaia di studenti campani si sono seduti al banco con la penna in mano e lo stesso battito accelerato di chi sa che non si sta giocando solo un voto, ma un pezzo di futuro.

Il 2025 porta con sé una maturità diversa, più attenta all’attualità, ma anche alle fragilità. Come raccontato anche in questo approfondimento su AlphabetCity.it, il tema della maturità non è più solo didattico, ma sociale. Parla di ansia, di aspettative familiari, e della difficoltà, oggi, di immaginare un “dopo”.

In Campania, le prove si caricano di significati ulteriori: qui la scuola è spesso ancora un’ancora, un’occasione di riscatto, una possibilità concreta per molti ragazzi di uscire da contesti difficili. Non è solo studio, è una corsa a ostacoli fatta di treni in ritardo, connessioni lente e, a volte, scuole con muri che cadono a pezzi.

Le tracce: Pasolini, Borsellino e le contraddizioni

Le tracce di quest’anno parlano forte. Pasolini e il suo sguardo sulla società, Borsellino e il coraggio civile, l’importanza della tecnica.
Chi insegna in Campania sa bene quanto questi nomi non siano solo materia di studio: qui diventano simboli, modelli, sogni. Gli studenti li affrontano con rispetto, ma anche con la consapevolezza che dietro a quelle parole ci sono scelte, sacrifici e — in molti casi — un ideale che manca nel presente.

Il peso dell’emozione

Lo sa bene Chiara, 19 anni, di Nocera: «Mi tremavano le mani, ma ho scritto. Non volevo fare bella figura, volevo dire qualcosa di mio».
Una frase semplice, che racconta tanto. Non tutti gli studenti campani hanno accesso a ripetizioni private o scuole blasonate. Eppure, portano dentro un’urgenza espressiva che sorprende chi li ascolta davvero.

Cosa resta dopo?

La vera domanda, però, arriva dopo: cosa resta finita la maturità?
Molti lasceranno la regione. Altri proveranno i test universitari. Alcuni cercheranno subito lavoro. In mezzo, un vuoto che spesso né scuola né istituzioni riescono a colmare.
È qui che la Campania — e l’Italia tutta — si gioca la sfida più grande: trasformare l’esame di Stato in un ponte reale verso qualcosa, non solo un punto di arrivo.

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