Dal prossimo 10 giugno prenderanno ufficialmente il via i lavori di restauro interno ed esterno della Chiesa di Maria Santissima del Carmine e San Giovanni Bosco, punto di riferimento spirituale e sociale del quartiere, situata nel cuore della comunità salernitana nel rione Carmine. L’intervento sarà curato dalla G.M. Costruzioni Italiana Solution, guidata dall’imprenditore Domenico Fortunato, con un progetto che punta a restituire pieno splendore a uno dei plessi religiosi più significativi della città.
La nota azienda salernitana comunica che mancano soltanto gli ultimi dettagli burocratici prima dell’inizio ufficiale dei lavori. Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli avvocati Gennaro Ciociano e Salvatore Aiello, per la redazione della documentazione amministrativa, e all’ingegnere Ivan Maiorano, per la gestione delle pratiche urbanistiche necessarie.
Il restauro verrà realizzato per fasi. Il primo step prevede un atto simbolico ma fortemente sentito dall’azienda: la pitturazione gratuita delle pareti fino a sei metri, un gesto di beneficenza che rappresenta anche un tributo personale dell’amministratore Domenico Fortunato. “Per me non è solo un lavoro di restauro, ma molto di più – ha dichiarato –. In questo complesso ho vissuto momenti bellissimi della mia giovinezza, e qui abbiamo salutato per l’ultima volta mio padre. Restituire bellezza a questo luogo è un’emozione profonda”.
L’intervento è accolto con grande entusiasmo anche dal parroco Don Pasquale Cristiani, che vedrà la propria chiesa tornare a risplendere, pur nel rispetto della struttura originale, sia dal punto di vista storico che architettonico.
La Chiesa di Maria Santissima del Carmine e San Giovanni Bosco venne edificata tra il 1956 e il 1961 su progetto dell’architetto e ingegnere Ugo Spazzacampagna di Roma. Fu inaugurata il 28 gennaio 1961 con una solenne celebrazione presieduta dal Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Renato Ziggiotti.
Dal punto di vista strutturale, la chiesa si presenta a pianta rettangolare, suddivisa in tre navate mediante arcate poggiate su pilastri. La costruzione è realizzata in cemento armato con solai latero-cementizi. Gli interni sono intonacati e tinteggiati con colori chiari, mentre il pavimento è in marmo a motivi geometrici. La facciata principale richiama l’articolazione interna, con tre portali ad arco in legno e un grande rosone vetrato che sovrasta la cornice superiore.
L’intervento di restauro non sarà solo un’opera di riqualificazione, ma un segno tangibile di memoria e gratitudine, che unisce il passato al presente, rafforzando il legame tra la comunità e uno dei suoi simboli più identitari.

