Salerno, torna “Spiagge e Fondali Puliti”: l’arenile dell’ex Ostello della Gioventù tra i più inquinati

Salerno, torna “Spiagge e Fondali Puliti”: l’arenile dell’ex Ostello della Gioventù tra i più inquinati

Di Paolo De Leo

Salerno, città da sempre legata alla bellezza dei suoi litorali e al mare cristallino, si prepara ad ospitare uno degli eventi più significativi per la tutela dell’ambiente: l’edizione 2025 della storica campagna di Legambiente, “Spiagge e Fondali Puliti”. Il 5 aprile, decine di volontari, muniti di pinze raccogli-rifiuti e guanti, invaderanno le spiagge campane, Salerno inclusa, per una grande operazione di pulizia, monitoraggio e sensibilizzazione contro l’inquinamento delle coste.

La spiaggia salernitana dell’ex Ostello della Gioventù, tra le più colpite

Quest’anno, la campagna assume una valenza particolare a Salerno, dove la spiaggia dell’ex Ostello della Gioventù ha registrato il più alto numero di rifiuti tra le 13 spiagge monitorate in tutta la Campania. Con ben 4.587 rifiuti raccolti e catalogati, questo tratto di costa salernitana risulta tra i più problematici, evidenziando l’urgenza di un intervento concreto per contrastare l’inquinamento da plastiche e altri rifiuti. Accanto a Salerno, altri luoghi della Campania, come Castel Volturno e Napoli, saranno coinvolti nell’impegno di Legambiente, con il fine di ridurre i rifiuti che deturpano il nostro patrimonio naturale.

Marine litter: la piaga della plastica sulle nostre coste

La plastica rimane il principale nemico delle nostre spiagge, rappresentando il 77% dei rifiuti rinvenuti, con una preoccupante proliferazione di oggetti monouso. Non solo bottiglie e contenitori, ma anche mozziconi di sigaretta, cotton fioc in plastica e tappi di plastica continuano ad affollare le nostre coste. La ricerca “Beach Litter 2025”, realizzata nell’ambito di questa campagna, ha messo in evidenza un dato allarmante: su 41.700 mq di spiagge campionate, ben 19.460 rifiuti sono stati raccolti. La spiaggia dell’ex Ostello della Gioventù di Salerno, come accennato, è quella con la maggiore incidenza di rifiuti, seguita dalla spiaggia Oasi dei Variconi a Castel Volturno.

I numeri della campagna: una fotografia inquietante

Secondo i dati raccolti, il 31% delle 13 spiagge monitorate risulta classificato come “spiaggia sporca” o “molto sporca” secondo il Clean Coast Index (CCI), un indicatore internazionale utilizzato per valutare il grado di pulizia delle spiagge. In questo contesto, è fondament1ale l’impegno collettivo per ridurre l’impatto ambientale di rifiuti come la plastica e sensibilizzare la comunità sull’importanza di comportamenti responsabili.

Il futuro della nostra costa dipende anche da noi

Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, ha sottolineato l’importanza di continuare a sensibilizzare cittadini e istituzioni. “Il nostro impegno per le spiagge campane prosegue con tante iniziative di raccolta dei rifiuti. Non possiamo più ignorare i danni che i rifiuti, in particolare la plastica monouso, stanno causando agli ecosistemi marini. Il nostro futuro dipende da scelte più sostenibili”, ha dichiarato Ferro.

Nel corso dell’edizione 2025 di “Spiagge e Fondali Puliti”, oltre alla pulizia delle spiagge, sono previsti momenti di aggregazione, come una partita di beach volley tra i volontari a San Giovanni a Teduccio, Napoli, dove la collaborazione tra associazioni locali e cittadini sarà fondamentale per il successo dell’iniziativa.

Salerno, così come le altre città della Campania, è chiamata a partecipare a questa battaglia per la salvaguardia dell’ambiente, un impegno che non deve fermarsi solo alla giornata di pulizia ma che deve tradursi in azioni quotidiane di rispetto e cura per il nostro mare e le nostre coste. Il futuro della nostra salute, del nostro mare e dei nostri litorali dipende da ciascuno di noi. 

Noi, ma soprattutto le generazioni future, meritiamo un ambiente migliore. Questo non significa solo ridurre lo smog attraverso l’uso di automobili elettriche, ma anche promuovere mezzi di trasporto alternativi, come autobus elettrici, che incentivano una mobilità autonoma e sostenibile. Ridurre l’utilizzo dei veicoli privati o sostituirli con mezzi elettrici contribuirà a diminuire l’usura dei veicoli, limitando così la necessità di controlli e riparazioni. Inoltre, un minor consumo di carburanti fossili potrebbe portare a una riduzione del loro costo, generando anche un risparmio economico, un aspetto rilevante considerando quanto la vita sia diventata costosa.

In merito alle politiche internazionali, l’introduzione dei dazi americani potrebbe spingere a riflettere sull’acquisto di beni provenienti dagli Stati Uniti, come la Coca-Cola e altri prodotti ampiamente diffusi a livello globale. Optare per alternative potrebbe rappresentare un gesto simbolico di disaccordo verso determinate decisioni governative.

In merito alle politiche internazionali, l’introduzione dei dazi americani potrebbe incoraggiare una riflessione più approfondita sull’acquisto di beni provenienti dagli Stati Uniti, come la Coca-Cola e altri prodotti che godono di una diffusione capillare a livello globale. Considerare alternative locali o provenienti da altri paesi potrebbe rappresentare non solo un gesto simbolico di disaccordo nei confronti di specifiche decisioni governative, ma anche un’opportunità per sostenere economie diverse e promuovere una maggiore consapevolezza nelle scelte di consumo.

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